RUBRICA Eco di Montagna: regola n. 12
Alcuni animali, come il camoscio, arrivano all’inverno già indeboliti. A DICEMBRE, la stagione riproduttiva è terminata, il cibo scarseggia e il periodo più freddo dell’anno è solo all’inizio. Se vai in montagna, evita alba e tramonto e torna sui tuoi passi: in questo modo ridurrai il rischio di incontrarli e di disturbarli.
Con l’arrivo di dicembre, anche la nostra rubrica lancia un ultimo suggerimento per prepararsi a vivere la montagna responsabilmente anche in inverno. Chi pratica lo scialpinismo lo sa: quando la neve è fresca e il vento soffia sostenuto, il limite del bosco è l’ambiente ideale nel quale muoversi. Ma è qui che anche la fauna trova rifugio dai rigori della stagione. E se la salita può creare un disagio limitato alle specie, ben più problematica è la fase di discesa, quando gli scialpinisti si muovono più velocemente e su superfici più ampie, impedendo agli animali di prevedere i loro spostamenti. Ecco perché rispettare il “regola dell’imbuto” è così importante: scendendo, limita il più possibile il tuo raggio d’azione, cercando di riportarti il più vicino possibile alla traccia di salita. Anche le zone rocciose libere dalla neve sono aree particolarmente ricercate dalla fauna…evita quindi di avvicinarti troppo!
ALLA FINE, BASTA TORNARE SUI PROPRI PASSI
Alba e tramonto rappresentano due fasi della giornata particolarmente sensibili per gli animali, che si dedicano alla ricerca del cibo. Disturbarli in questi momenti significa impedire loro di alimentarsi adeguatamente e di raggiungere il fabbisogno nutritivo di cui hanno bisogno per affrontare l’inverno. Oggi, come ogni giorno, la nostra più grande ambizione sia quella di attraversare gli ambienti montani senza lasciare traccia del nostro passaggio.
La montagna come narratrice di storia: Cima Rocca e le gallerie della Grande guerra
Alto Garda
Cima Rocca, nota anche come Cima Sperone, nel corso della Grande guerra, faceva parte dell'imponente sistema difensivo austriaco che riguardava l'intero crinale settentrionale delle Alpi di Ledro, fra Riva e la Valle del Chiese. La via ferrata delle gallerie di guerra (o Sentiero della Rocca) si addentra fra le tante opere che vennero allora realizzate e costituisce un percorso di eccezionale interesse.
Punto di partenza: Biacesa (parcheggio presso il campo da calcio o all’ingresso del paese)
Lunghezza e durata del percorso: https://sentieri.sat.tn.it/webapps/schede-sentieri?numero=O471
Credito foto: Archivio SAT