Storie Febbraio 2022 – Riduciamo l’impronta idrica
Hai mai sentito parlare di acqua virtuale? Siamo abituati a pensare che l’acqua che consumiamo sia solo quella che beviamo, o con cui ci facciamo la doccia. Ma non teniamo conto dell’acqua che non si consuma direttamente, ma che è necessaria per produrre un prodotto o un servizio, come ad esempio il cibo che mangiamo o un abito che compriamo. E’ questa l’acqua virtuale ed è pari al volume totale di acqua necessaria per produrre e trasformare un bene o servizio.
Un esempio? Per ogni tazzina di caffè si consumano 140 litri di acqua. Un’enormità se pensiamo alla quantità di caffè contenuta in una tazzina. Se poi il consumo viene moltiplicato per la popolazione mondiale, è evidenti come le risorse idriche siano messe a dura prova. Fortunatamente, alcuni regimi alimentari, tra cui anche la dieta mediterranea, hanno in linea generale un’impronta idrica ridotta: infatti, se l’intera popolazione mondiale adottasse la dieta occidentale (nella quale la presenza di carne è particolarmente alta), il consumo di acqua per la produzione di cibo aumenterebbe del 75%, mentre si possono risparmiare 2 litri d’acqua al giorno pro capite adottando la Dieta Vegetariana.
Sprecare meno acqua virtuale è quindi possibile, basta solo fare attenzione a cosa scegli di mangiare.
Nella tabella sotto, trovi l’impronta idrica di alcuni alimenti.
Alimento | Impronta idrica (L di acqua/kg) |
Carne bovina | 18800 |
Carne suina | 9060 |
Formaggi | 6260 |
Burro | 5555 |
Carne di pollo | 4805 |
Uova | 3260 |
Legumi | 2710 |
Riso | 2585 |
Dolci | 2335 |
Pasta | 1775 |
Yogurt | 1485 |
Frutta | 930 |
Patate | 555 |
Ortaggi di stagione | 335 |
Come puoi vedere, consumando più legumi come alternativa alla carne, puoi ridurre sensibilmente la tua impronta idrica.
L’impatto ambientale degli alimenti è uno dei tempi che viene approfondito all’interno delle scuole che aderiscono al progetto di educazione alimentare a cura delle esperte in alimentazione di Risto3: perché le regole per un corretto stile di vita che faccia bene alla salute e all’ambiente, si possono imparare fin da bambini.